La più antica bilancia è la nostra mano. Una mano esperimentata può avere una sensibilità tale da apprezzare le variazioni di qualche milligrammo.L'onestà o, piuttosto, la disonestà di qualche frettoloso pesatore ha richiesto, fin dall'Antichità, che si stabilissero " pesi e misure " in modo che nessuno potesse essere vittima di inganni e abusi. Omero e la Bibbia menzionano l'esistenza della bilancia costituita da un semplice " giogo " a due bracci la cui uguaglianza era la regola-base della precisione. Ma, presto, ci si rese conto che il principio fondamentale dell'equilibrio era il rapporto " peso x lunghezza " (p1l1 = p2l2), constatazione alla base della precisione della bilancia romana e della bascula. Simbolo di equilibrio nel giudizio e di onestà morale, le prime rappresentazioni di bilance risalgono all'VIII secolo avanti Cristo. Un bassorilievo egizio rappresenta un precettore nell'atto di mostrare agli allievi una bilancia. Un'anfora greca del 600 A.C. ha come decoro una bilancia. Delle iscrizioni egiziane del 500 A.C. rappresentano delle bilance. Nella chiesa di San Pietro di Spoleto, eretta nel 1200, fra i bassorilievi appare, simbolica, una bilancia. Nel XVII secolo esistono soltanto due tipi di bilance: quella " a bracci uguali, spesso fragile e di debole portata, e la " romana " a bracci diversi, più robusta ma poco precisa. Nel 1670 Gilles Personne (o Personnier) de Roberval, matematico, specialista di meccanica e fisica, membro dell'Accademia Reale di Scienze sotto il regno di Luigi XV, avendo osservato come nelle transazioni commerciali l'eccessiva rapidità della pesata andasse a detrimento della precisione e dell'onestà, studiò delle bilance che permettessero di appoggiare gli oggetti non più in un posto preciso, ma in una zona più estesa. Roberval arrivò a costruire un " giogo " a forma di rettangolo, deformabile sotto la " carica " del peso secondo un preciso parallelogramma capace di mantenere i piatti orizzontali malgrado la rotazione della freccia. Con questo meccanismo le masse potevano essere poste indifferentemente su uno qualunque dei due piatti e ciò rendeva la pesata molto più semplice e più affidabile per precisione. Sempre durante il XVII secolo, le bilance conobbero un perfezionamento decisivo con l'invenzione dei " coltelli ", che riducevano considerevolmente lo sfregamento delle articolazioni. Il XVIII secolo fu quello delle bilance a molla che si allungano proporzionalmente alla " carica " appesa, tutte di fabbricazione artigianale, imprecise e oggetto di furiose contestazioni e litigi sui mercati. Nel corso dello stesso secolo apparvero le prime bilance da farmacia, di piccole dimensioni e di maggior sensibilità alle piccole variazioni di " carica ". Rari documenti dell'Impero cinese attribuiscono al 1780 l'uso della bilancina da tasca pesa-oro. Alla stessa epoca in Europa appare la bilancia ad angoli inclinati.
L'ETA' D'ORO DEI PESA-LETTERE .
In Francia come in Inghilterra il XIX secolo rappresentò l'età d'oro dei pesa-lettere. Da oggetti funzionali caratterizzati da una certa sobrietà, simbolo di precisione tecnica, durante la seconda metà del XIX secolo assumono dettagli e aspetti decorativi che ne fanno dei raffinati ed eleganti ninnoli da tavolo e da tasca. Per dare stabilità a quelli da scrittoio, per le basi, si utilizzano marmi rari, legni preziosi o cristallo di rocca e metalli dorati, come l'ottone, per le parti. Per quelli più ornamentali da tasca i creatori danno prova di vera raffinatezza sia nell'uso dei materiali che nella creatività delle forme, nell'uso dei caratteri dei numeri e delle lettere. Per quelli da tasca, qualche fabbricante conscio della propria vena artistica, fa firmare i propri capolavori. Minuscoli pesa-lettere da taschino riportano invece, il nome del proprietario, destinatario di un regalo raffinato e adattato all'attività professionale. I nomi più noti di fabbricanti industriali di bilance sono quelli dell'inglese Phillips Mathaüs Hahn e quello di Joséph Béranger che fondò il primo atelier di fabbricazione di bilance nel 1840 a Lione.
LE POSTE NAZIONALI E I PESA-LETTERE
Con la nascita degli Stati e la frantumazione dell'isolamento regionale, lo sviluppo della rete stradale e ferroviaria, il progresso scolastico e culturale danno l'avvio a un modo nuovo di comunicare che investe tutta l'Europa. Stabilite le tasse postali per l'estero, rimase il problema di tasse differenziate secondo il peso della lettera. Con la nascita delle Poste nazionali che si realizzo' nella maggior parte degli Stati europei tra il 1840 e il 1847, ovunque fiorirono piccoli laboratori e artigiani capaci di realizzare dei pesa-lettere dai dettagli tecnici e decorativi più interessanti. Allo stesso tempo, negli studi di notai, avvocati, architetti, medici, uomini di lettere e di cultura, la necessità quotidiana di comunicazione rese " indispensabile " l'uso e il possesso di pesa-lettere personali, da tavolo per i più sedentari e da tasca per chi aveva l'abitudine di viaggiare o di spostarsi frequentemente.
PRECISIONE, FEDELTA', SENSIBILITA'.
Una bilancia deve avere tre qualità: la precisione, ovverossia la possibilità di ritornare esattamente alla posizione d'equilibrio, la fedeltà, che consiste nell'indipendenza dalla posizione della " carica " e la sensibilità, cioè la capacità di reazione a una debole variazione di peso. L'accuratezza, dal punto di vista della tecnologia, degli elementi tecnici della bilancia, migliora e rende più precise le funzioni tecniche o d'uso.
LA BILANCIA " PENDOLO
"Nel 1847, appare la " bilancia Béranger ", dal nome dell'inventore, costituita da un " giogo " simmetrico (in relazione a un piano verticale) a bracci uguali che sostengono i piatti con quattro punti di appoggio dando l'impressione di un meccanismo " a pendolo ". La sensibilità, teorica, " regolamentare " doveva essere di 1/2000mo del carico, almeno.
QUALCHE TERMINE TECNICO
Per quanto minuscola, l'altezza media non supera i 12 cm, la bilancina è composta di un complesso e ben articolato insieme di elementi dai nomi a volte enigmatici per i profani. Qualche esempio:Asse del coltello, Braccio della leva, Giogo e controgiogo, Corsa, Portata, Potenza, Resistenza, Organi di concentrazione delle cariche, Organi di indicazione, Organi di riduzione, Organi di recezione delle cariche, Massa della tara, Organi fissi, Puntatori. La combinazione di tutte queste forze concorre alla determinazione del " rapporto finale ", cioè, del peso. La precisione di rapporto tra un elemento e l'altro e tra tutti gli elementi del meccanismo del giogo determinano la precisione della pesata. FRA PEDAGOGIA E MAGIA
Per valutare il ruolo pedagogico dell'iniziativa e stimolare nei bimbi delle esperienze di vita che permettessero loro di sviluppare delle attitudini e di partecipare con il gioco ai diversi livelli del quotidiano, Sylvia Chard e Lillian ricostruirono un ufficio della Posta completo di accessori al fine di far partecipare i bimbi al loro funzionamento. Illustrati i pesa-lettere, i bimbi, entusiasti, si misero a pesare e spedire la corrispondenza. Un'esperienza semplice semplice, realizzata in laboratorio ha potuto dimostrare che se si fissa su un pesa-lettere un cilindro di cartone graduato e se si riempie la prima graduazione di fagioli secchi si ottiene una certa misura della massa. Se si riempie la seconda graduazione, la massa misurata, contrariamente alle attese, non è il doppio della prima misura e se si continua a ogni nuova graduazione si constaterà una diminuzione dell'apporto della massa. E' quella che si definisce "bilancia folle ". Tra magia e spiritismo, nel 1908, Gustave Lebon propose duemila franchi al medium che avesse prodotto davanti a un comitato di competenti studiosi dei fenomeni spiritici un'esperienza di levitazione in piena luce. Fra quelle che fecero storia per la loro rigorosità, si menzionano quella eseguita nel maggio del 1907 dal professor Bottazzi, direttore dell'Istituto di Fisiologia di Napoli, assistito dal professor Cardarelli, senatore e da altri sapienti. Eusapia Paladino fu il medium designato dal gruppo di saggi. Per la buona realizzazione del fenomeno, all'estremità della sala, su un tavolo nascosto dietro una tenda, furono posti cinque oggetti fra cui un pesa-lettere. I sapienti si disposero attorno al tavolo, mentre al medium furono legate le mani dietro alla schiena. L'Italia del Popolo, del 1892, pubblico' un estratto di diciassette sedute spiritiche tenute a Milano, cui parteciparono e assistettero Eusapia, Schiaparelli, direttore dell'Osservatorio di Milano, Aksakoff, consigliere di Stato russo, Brofferio, Gerosa, professore dell'Università, Ermacora e G. Finzi, dottori in fisica, Charles Richet, professore alla Facoltà di Medicina di Parigi, direttore di una rivista scientifca e Lombroso, professore alla Facoltà di Medicina di Torino.
SIMBOLO DI RAFFINATEZZA E CULTURA.
Entrato nella vita comune delle classi colte, con gli attributi e i significati di eclettismo, modernità, eleganza, il pesa-lettere entrò a far parte di quell'insieme di attributi di cui si ammantarono coloro che, per necessità di mestiere, avevano familiarità quotidiana con la lettura e la scrittura. Con i primi viaggi d'Oltralpe e 'Oltremanica, sono infatti le classi nobili che si avvalgono della preziosità e dell'eleganza di questo oggettino di uso quotidiano. Raramente con parti in oro, facilmente deformabili, sono avvocati, notai e letterati che lo esibiscono al pari di un lussuoso orologio da tasca.
I VALORI. Il valore dei pesa-lettere da tasca è inversamente proporzionale alla grandezza. Più il pesa-lettere è minuscolo più è raro e quindi caro. Un pesa-lettere da tavolo, fine Ottocento, in semplice tolla dipinta in marrone, scala 1/100, con il suo scrignetto, ha raggiunto in asta i 210 Euro, mentre un modello con il piattino " a paniere ", di 80 mm di diametro, scala 1/70, per un'altezza di 150 mm ha realizzato i 200 Euro. Un modello Columbus, con gli elementi fondamentali in ottone può superare i 300-400 Euro. Rarissimi quelli italiani da tasca e, in generale, meno artistici di quelli inglesi e francesi che ne fecero dei piccoli capolavori impregnati dell'arte decorativa del loro tempo. Rigidi quelli tedeschi, che poco lasciano al decoro e nei cui materiali e nel cui design prevale la ricerca della precisione. I pesa-lettere nostrani, tarda ma piacevole imitazione di quelli dei nostri cugini francesi, con il naturale rarefarsi degli oggetti da "cabinet des curiosités ", vedono i prezzi in progressivo rialzo. Quelli americani, dalle linee sobrie, con uso di ottone e bachelite, datano la loro apparizione fra la prima e la seconda guerra mondiale.
PER PESARE..... OGNI EPOCA!
Un breve viaggio al Museo della Bilancia di Campogalliano di ModenaLa visita inizia, dopo avere percorso un corridoio lungo il quale è collocato il muro iconico che con suggestioni visive ci introduce ai concetti di bilancia e peso, nel Labirinto dei fenomeni dove è possibile pesarsi e vedere il proprio peso, oltre che sulla Terra, anche nelle condizioni simulate di gravità che avremmo sulla Luna e su Giove; si può interagire con dei computer per conoscere la bilancia a bracci uguali, il dinamometro e la bilancia inerziale e si può comprendere l'uso della bilancia a bracci uguali utilizzandone una da analisi degli anni Cinquanta con il metodo della tara e della doppia pesata.La Galleria dei mestieri e delle professioni raccoglie gli strumenti di pesatura utilizzati nella filanda e nella ferramenta; nella parte dedicata alla filanda si ha modo di vedere bilance per pesare i bozzoli e per distinguere il sesso della crisalide al loro interno, bilance per lana e per valutare l'umidità in essa contenuta e bilance da titolazione, che è possibile anche utilizzare, per conoscere la grossezza dei filati. La ferramenta espone un nucleo principale proveniente dalla donazione Marchesi di Mirandola che ha il suo perno nel banco e nella bilancia del negozio ottocentesco mentre fa da sfondo all'ambientazione una proiezione di disegni di articoli e utensili venduti nelle ferramenta del primo Novecento. Alcune bilance contapezzi, fra cui una completamente elettronica, sono a disposizione del pubblico. Salendo al primo piano si incontra un mobile/urna sul quale è posizionato uno strumento misterioso di cui si può tentare di scoprire il funzionamento prima di entrare nel Canale della storia. Qui gli strumenti sono esposti cronologicamente partendo da una stadera a doppia portata di epoca romana, passando per la semplice bilancia medievale in legno e corda fino ad arrivare alle contemporanee celle di carico per le bilance elettroniche; lungo il percorso si vedono esposte alcune curiosità fra cui un calibro per la misura della suola delle scarpe, un bastone per la misura dei cavalli al garrese, una termobilancia per sfarinati, una pesalettere a forma di penna, una bilancia a pendolo pesauova ed una con il piatto richiudibile per pesare il pesce vivo durante le gare di pesca. All'inizio del canale è posizionata la vetrina dell'Innovazione e industria che accoglie le ultime novità nel campo della pesatura presentate da una ditta del settore.La sezione successiva è Campogalliano. Città della bilancia nella quale si ricrea un esterno con un acciottolato che evoca una piazza: il Museo vuole proiettarsi all'esterno e identificarsi con il territorio di Campogalliano nel quale sono ancora leggibili i segni - evidenziati in un grande plastico - di una vocazione artigianale ed industriale che ha trovato nella bilancia il proprio oggetto. Infine la Galleria delle bascule e delle grandi stadere, dedicata a strumenti di grosse dimensioni legate prevalentemente all'economia agricola che ha sempre contraddistinto il nostro territorio: grandi stadere per pesare le "forme" di parmigiano-reggiano, le botti o il sale, bascule in legno e due vetrine dedicate alle pesapersone e pesaneonati.